Courmayeur Trail
Una settimana di escursioni facili

Una settimana di escursioni facili

Sei escursionista senza fretta? Ti piace andare in montagna con calma, per fare movimento, stare nella natura e vedere grandi spettacoli della natura?
Vieni a trascorrere una settimana a Courmayeur! Abbiamo preparato per te un programma di escursioni facili, da compiere con calma, godendo tutta la grandiosità delle montagne e della natura.
Sono sei escursioni di difficoltà medio bassa, selezionate tra le più belle di Courmayeur. Sono state scelte per farti conoscere davvero il Monte Bianco e farti esplorare luoghi diversi delle valli di Courmayeur.
Buone camminate, allora.

Caratteristiche principali

  • itinerari di andata e ritorno per lo stesso percorso;
  • lunghezza media dell’andata di 4/5 km, massima di 6,3 (ma con dislivello inferiore alla media);
  • dislivello di ca 700/800 m D+;
  • tempo di percorrenza dell’andata (escluse le pause) inferiore a 3h00′;
  • difficoltà escursionistica E;
  • difficoltà tecniche lievi e scarse;
  • percorso chiaro, su sentieri, mulattiere e tratti di strada sterrata, ben segnalato, di facile individuazione;
  • assenza di pericoli oggettivi
  • (vedere “Avvertenza sui pericoli in montagna” alla fine della pagina);
  • copertura rete mobile quasi sempre presente, esclusi alcuni tratti del giorno 2 e 5 (Grand Ferret, Marmotte);
  • necessità di buon allenamento e buone condizioni fisiche;
  • necessità di condizioni meteorologiche favorevoli.

PRIMO GIORNO

Val Sapin: da Villair Superiore al Rifugio Bertone

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Villair / rif. Bertone
2,6 km (5,2 km a/r)
580 D+
1h30'-1h50'

Andrai all’inizio della Val Sapin, dove salirai al panoramico Rifugio Bertone.

Un largo sentiero sale nel bosco con molti tornanti e raggiungere la sommità della spalla montuosa che chiude a destra la Valle d’Aosta. Quasi in cima si trova il Rifugio Bertone, sull’altro versante si spalanca il vuoto, su cui giganteggia il Monte Bianco.

Una bella gita sulle orme del Tour del Monte Bianco e di tante gare famose.

SECONDO GIORNO

Val Ferret: da Arnouva al Col du Grand Ferret

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Arnouva / col Grand Ferret
4,7 km (9,4 km a/r)
770 D+
2h00'-2h30'

Andrai in Val Ferret, dove giungerai al Col du Grand Ferret, all’estremità della valle.

Salirai con il comodo sentiero del Tour del Monte Bianco, che, dopo aver percorso la Val Veny e la Val Ferret, s’inerpica fino al colle, per affacciarsi in Svizzera. Dall’altra parte, la morbidezza erbosa dei pascoli digradanti. Da questa parte, il profondo fondovalle, sovrastato da castelli colossali di roccia e ghiaccio.

E come ti sembrerà strano salire con uno zaino minuscolo e superare gli altri, carichi con zaini grandi come frigoriferi…

TERZO GIORNO

Val Veny: da La Visaille al Rifugio Elisabetta Soldini

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
La Visaille / rif. Elisabetta
6,3 km (12,6 km a/r)
580 D+
1h45'-2h00'

Andrai a esplorare l’ultima parte della Val Veny, salendo al Rifugio Elisabetta Soldini.

Il noioso tratto iniziale su strada asfaltata è il prezzo da pagare per meritarsi lo spettacolo impagabile che ci attende. La verde e vasta piana del Combal si apre all’improvviso, sovrastata dai contrafforti del Monte Bianco. In fondo al pianoro, su uno spalto alle pendici delle guglie ci attende il rifugio.

Un luogo bellissimo, dove varrebbe la pena fermarsi più giorni e camminare in tutte le direzioni.

QUARTO GIORNO

La Salle: da Challancin alla Court de Bard

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Challancin / court de Bard
4,7 km (9,4 km a/r)
690 D+
1h40'-2h00'

Andrai a Challancin, sopra La Salle, e scoprirai le meraviglie del Col de Bard e della Court de Bard.

Il versante sopra La Salle si protende verso la Valle d’Aosta, formando una strana e lunga spalla orizzontale, in cui il Col de Bard è la giuntura e la Court de Bard l’estremità a picco sulla valle. Per arrivarci si percorre una strada sterrata e un comodo sentiero. Fantastico il panorama, ma ancora di più i prati e boschetti sulla lunga cresta arrotondata.

Un luogo perfetto per leggere, appisolarsi, cantare in compagnia. Cose che, forse, non sappiamo fare più.

QUINTO GIORNO

Val Veny: da Gabba al Lago delle Marmotte

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Gabba-Freney / lago Marmotte
4,3 km (8,6 km a/r)
620 D+
1h10'-1h30'

Andrai in Val Veny, raggiungerai il luogo del mitico Lago delle Marmotte.

Tra la morena sinistra del ghiacciaio del Miage e le pendici del Monte Bianco c’è un pianoro, dove un tempo si trovava il Lago delle Marmotte. Lo sbarramento naturale ha ceduto e il lago è scomparso, ma il fascino del luogo si è conservato. Da provare anche l’emozione di camminare sul ciglio della morena.

Impressionante lo spettacolo del ghiacciaio del Miage ricoperto di pietre, ancora più sconvolgente se ti spingerai più avanti, fino al ciglio della morena.

SESTO GIORNO

Val Ferret: da Praz Sec al Pas Entre deux Sauts

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Praz Sec / p. Entre d. Sauts
5,6 km (11,2 km a/r)
940 D+
2h20'-2h50'

Tornerai in Val Ferret e salirai nella Combe di Arminaz, fino al Pas Entre deux Sauts.

Il versante della Val Ferret opposto al Monte Bianco presenta alcuni valloni paralleli. Il pas Entre deux Sauts è un largo e dolce colle che mette in comunicazione due di essi. Bellissimo il lungo tratto di dolce salita nel vallone di Arminaz, con le possenti Grandes Jorasses che incombono alle spalle.

Una gita un po’ più lunga delle altre, che porta in uno dei valloni più belli di Courmayeur.

Avvertenza sui pericoli in montagna

La questione dei pericoli in montagna necessita un chiarimento fondamentale. Riguardo ad un itinerario in montagna, dal punto di vista pratico si possono distinguere due tipi di pericoli: i pericoli oggettivi e i pericoli generici. I pericoli oggettivi sono pericoli connessi ad una minaccia specifica per quell’itinerario. Ad esempio: quota molto elevata, tratti di sentiero su strapiombi, traversi franosi o esposti a caduta di pietre, attraversamenti delicati di torrenti, superamenti di nevai ripidi, passaggi delicati su roccia, ecc. I pericoli generici sono pericoli connessi all’ambiente di montagna in generale. In particolare, pericoli legati ai fattori naturali e al modo di reagire del nostro fisico alle sollecitazioni a cui è sottoposto. Ad esempio: le variazioni del meteo, il vento, la temperatura, la possibilità di inciampare, frane o cadute di sassi impreviste, disturbi di stomaco, ecc. Da questa distinzione deriva che in montagna l’espressione “assenza di pericoli oggettivi” non significa “assenza di pericoli in assoluto”. Infatti, non esclude i pericoli generici, che rimangono sempre e a prescindere. Affrontando un itinerario in montagna bisogna sempre ricordare che la montagna è più pericolosa di tanti altri ambienti! Tanto più oggi, che assistiamo a fenomeni naturali sempre più violenti ed imprevedibili, legati ai mutamenti climatici e al dissesto idrogeologico. Tra i pericoli “generici” di maggiore attualità vi sono proprio quelli legati alle precipitazioni temporalesche, che, assieme al progressivo scioglimento dei ghiacciai e al distacco di frammenti rocciosi ad alta quota, sono causa di esondazioni, frane e cadute di sassi. Per questo prima di intraprendere un qualsiasi itinerario escursionistico (o anche di Trail running) si raccomanda di:
  • considerare con particolare attenzione le condizioni meteorologiche previste
  • consultare sempre il bollettino di criticità metereologica della Protezione Civile Regionale;
  • rinunciare all’itinerario, se non si ha certezza di avere l’esperienza, la capacità e l’allenamento per affrontarlo;
  • rivolgersi a professionisti della montagna (Guide Alpine, Accompagnatori di Media Montagna), se si ha qualche incertezza, ma si desidera comunque provare un itinerario.