Courmayeur Trail
Una settimana di escursioni impegnative

Una settimana di escursioni impegnative

Sei escursionista con esperienza e buon allenamento? Superare 1200 m di dislivello non ti spaventa? Camminare a 2700 metri di quota non ti da fastidio? Non ti preoccupano i tratti attrezzati con corda fissa?
Vieni a trascorrere una settimana a Courmayeur! Abbiamo preparato un programma di escursioni impegnative, fatte apposta per la tua esperienza e le tue capacità.
Sono sei escursioni di livello medio alto, selezionate tra le più belle di Courmayeur. Sono state scelte tra quelle che non puoi assolutamente perdere.

Caratteristiche principali

  • itinerari di andata e ritorno per lo stesso percorso;
  • lunghezza media dell’andata di 6/8 km, massima di 8,7 (ma con dislivello inferiore alla media);
  • dislivello di ca 1200 m D+;
  • tempo di percorrenza dell’andata (escluse le pause) attorno a 3h00’/3h30′;
  • difficoltà escursionistica E (EE);
  • difficoltà tecniche medie, eccetto il 6° giorno (tratti di sentiero attrezzato);
  • sentieri ottimi e percorsi ben segnalati, con qualche problema nel caso del 5° giorno (mont Crammont);
  • assenza di pericoli oggettivi (vedere “Avvertenza sui pericoli in montagna” alla fine della pagina), con l’eccezione del 6° giorno (passaggi su roccia, teorico pericolo di caduta di pietre);
  • talvolta assenza di copertura rete mobile ad alta quota (Malatra, Dalmazzi);
  • necessità di buon allenamento e condizioni fisiche perfette;
  • necessità di condizioni meteorologiche favorevoli.

PRIMO GIORNO

Val Sapin: da Villair Superiore alla Tête de la Tronche

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Villair / tête de la Tronche
6,9 km (13,8 km a/r)
1220 D+
3h00'-3h30'

Da Villair salirai al Rifugio Bertone e proseguirai fino in cima alla Tête de la Tronche.

Chi arriva al Rifugio Bertone può proseguire comodamente sulla cosiddetta “balconata della Val Ferret”. Ma c’è una seconda possibilità ancora più allettante: salire con la variante del Tour du Mont Blanc sul Mont de la Saxe e percorrere la dolce e larga cresta erbosa, fin sulla cima della Tête de la Tronche. E il Monte Bianco che si manifesta al nostro fianco in tutta la sua maestosità.

Un’esperienza da gustare sia all’andata che al ritorno.

SECONDO GIORNO

Val Veny: da La Visaille al Col Chavannes

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
La Visaille / col Chavannes
8,7 km (17,3 km a/r)
1000 D+
2h30'-3h30'

Andrai in Val Veny, giungerai quasi all’estremità della valle e salirai al Col Chavannes.

In Val Veny, come in Val Ferret, gli itinerari escursionistici che salgono sul versante opposto al Monte Bianco uniscono un basso grado di difficoltà a grandi panorami. E la salita al Col de Chavannes è l’esempio più calzante. Un lungo avvicinamento e una salita finale più che abbordabile regalano scorci impagabili su un Monte Bianco quasi himalayano.

Un itinerario sulla Alta Via 2 della Valle d’Aosta, con uno sguardo sulle valli di La Thuile.

TERZO GIORNO

Val Ferret: da Lavachey al Col de Malatra (2925 m)

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Lavachey / col Malatra
7,6 km (15,2 km a/r)
1280 D+
2h45'-3h30'

Andrai in Val Ferret, salirai al Rifugio Bonatti e proseguirai per il mitico Col de Malatra.

Immagina un vallone a “L”. Un lungo tratto quasi in piano è interrotto da un risalto. Al di sopra, prosegue verso sinistra in una valletta glaciale, chiusa sul fondo da una crestina rocciosa dentellata. Il colle è la stretta spaccatura al centro, che dall’altra parte guarda verso la valle del Gran San Bernardo.

Un itinerario lungo ma non difficile, con grandi vedute ed emozioni, sull’Alta Via 1 della Valle d’Aosta. 

QUARTO GIORNO

Val Sapin: da Ermitage al Col Licony (2671 m)

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Ermitage / col Licony
5,0 km (11,0 km a/r)
1230 D+
3h00'-3h45'

Andrai a Ermitage, sopra Courmayeur, salirai al Col Licony e scoprirai il magico Lago dei Licony.

Fare tanto dislivello con poca strada: un modo non tanto attraente di promuovere un itinerario escursionistico. In realtà, di ripido c’è il tratto finale, peraltro su un sentiero ottimo. Per il resto… Grandi spazi, ampi panorami e la fantastica scoperta del Lago dei Licony, luccicante dietro l’altro versante.

Uno degli itinerari più belli di Courmayeur, che invita a salire ancora, al Bivacco Pascal.

QUINTO GIORNO

Pré Saint-Didier: da Torrent al Mont Crammont (2730 m)

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Torrent / mont Crammont
6,6 km (13,2 km a/r)
1450 D+
2h30'-3h00'

Andrai all’inizio della valle di La Thuile, salirai in vetta al Mont Crammont.

Ci sono montagne egoiste, che tolgono la vista dal basso per essere, a loro volta, punti panoramici formidabili. Il Mont Crammont è una di queste. Si erge tra Morgex e Courmayeur e si affaccia sul Monte Bianco, su La Thuile e sulla Valle d’Aosta. Un percorso tra baite e alpeggi e un sentierino su un aereo pendio erboso porta alla Madonnina della vetta.

Un itinerario per gente allenata, finalmente riscoperto e sempre più frequentato.

SESTO GIORNO

Val Ferret: da Arnouva al Rifugio Dalmazzi (2584 m)

start/finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Arnouva / rif. Dalmazzi
4,4 km (8,7 km a/r)
880 D+
2h30'-3h00'

Andrai in fondo alla Val Ferret, salirai nel vallone di Triolet e arriverai al Rifugio Dalmazzi.

Salire in un magnifico vallone glaciale a cavallo di una morena. Evitare il salto roccioso che lo chiude, inerpicandosi per canali e paretine di erba e roccia. E dopo un ultimo caminetto, ecco il rifugio, oggi incustodito. Se in montagna ogni tanto ti piace usare un pochino anche le mani, questo è l’itinerario che fa per te.

Le corde fisse e tante staffe di metallo rendono la salita divertente e sicura. Ma portarsi dietro il kit da ferrata non è una cattiva idea.

Avvertenza sui pericoli in montagna

La questione dei pericoli in montagna necessita un chiarimento fondamentale. Riguardo ad un itinerario in montagna, dal punto di vista pratico si possono distinguere due tipi di pericoli: i pericoli oggettivi e i pericoli generici. I pericoli oggettivi sono pericoli connessi ad una minaccia specifica per quell’itinerario. Ad esempio: quota molto elevata, tratti di sentiero su strapiombi, traversi franosi o esposti a caduta di pietre, attraversamenti delicati di torrenti, superamenti di nevai ripidi, passaggi delicati su roccia, ecc. I pericoli generici sono pericoli connessi all’ambiente di montagna in generale. In particolare, pericoli legati ai fattori naturali e al modo di reagire del nostro fisico alle sollecitazioni a cui è sottoposto. Ad esempio: le variazioni del meteo, il vento, la temperatura, la possibilità di inciampare, frane o cadute di sassi impreviste, disturbi di stomaco, ecc. Da questa distinzione deriva che in montagna l’espressione “assenza di pericoli oggettivi” non significa “assenza di pericoli in assoluto”. Infatti, non esclude i pericoli generici, che rimangono sempre e a prescindere. Affrontando un itinerario in montagna bisogna sempre ricordare che la montagna è più pericolosa di tanti altri ambienti! Tanto più oggi, che assistiamo a fenomeni naturali sempre più violenti ed imprevedibili, legati ai mutamenti climatici e al dissesto idrogeologico. Tra i pericoli “generici” di maggiore attualità vi sono proprio quelli legati alle precipitazioni temporalesche, che, assieme al progressivo scioglimento dei ghiacciai e al distacco di frammenti rocciosi ad alta quota, sono causa di esondazioni, frane e cadute di sassi. Per questo prima di intraprendere un qualsiasi itinerario escursionistico (o anche di Trail running) si raccomanda di:
  • considerare con particolare attenzione le condizioni meteorologiche previste
  • consultare sempre il bollettino di criticità metereologica della Protezione Civile Regionale;
  • rinunciare all’itinerario, se non si ha certezza di avere l’esperienza, la capacità e l’allenamento per affrontarlo;
  • rivolgersi a professionisti della montagna (Guide Alpine, Accompagnatori di Media Montagna), se si ha qualche incertezza, ma si desidera comunque provare un itinerario.