Courmayeur: Entrèves, Pavillon-Skyway, Belvedere Brenva a/r
Courmayeur: Entrèves, Pavillon-Skyway, Belvedere Brenva a/r

Courmayeur: Entrèves, Pavillon-Skyway, Belvedere Brenva a/r

Entrèves (Courmayeur), Pontal, Pavillon Mont Frety/Skyway, belvedere Brenva (Rochers Brenva). Su tratto di strada sterrata, sentiero ripido e tratti di sentiero attrezzato. Molto panoramico.

start:
finish:
distanza:
dislivello:
durata:
Entrèves (1304 m)
belv. Brenva (2397 m)
7,5 km (14,9 km a/r)
1450 D+
3h30'-4h00' / 1h30'-2h00'
lunghezza:
difficoltà:
qualità:
quota max:
terreno:

/ EE

2397 m (belv. Brenva)
dif 5%, snt 82%, str 13%

Il versante del Monte Bianco che si affaccia sulla piana di Entrèves è senz’altro il più imponente. Detto in poche parole, un’enorme parete di roccia e ghiaccio, alla base della quale scende a valle il tormentato ghiacciaio della Brenva, a sua volta chiuso a Sx dalla seghettata cresta di Peuterey e a Dx dalla più modesta cresta dei Rochers de la Brenva. Un ampio pendio scosceso di erba e pietraie, solcato da piccoli torrenti, separa a E la cresta dei Rochers dal Pavillon du Mont Fréty, il basso cocuzzolo su cui sorge la stazione intermedia della Skyway.
Un itinerario escursionistico molto bello inizia dal Pavillon du Mont Fréty, attraversa il pendio, giunge in cresta ai Rochers de la Brenva e si affaccia sul bacino della Brenva da un terrazzino panoramico. Inutile dire che il luogo è magnifico e impressionante al tempo stesso. Per questo è stato denominato anche Belvedere della Brenva (2397 m).
L’itinerario inizia da Entrèves e sale su sentiero al Pavillon (2173 m). Prosegue in traversata verso il canalone della Brenva, attraversando pendii scoscesi, pietraie, torrenti e canali rocciosi. Per arrivare al fatidico belvedere occorre anche superare alcuni tratti attrezzati con corde fisse e gradini, due dei quali un poco impegnativi.
Un percorso non per tutti. E per chi non ama camminare troppo c’è anche la possibilità di salire al Pavillon in Skyway e fare a piedi la seconda parte.

Veduta del Monte Bianco e del ghiacciaio della Brenva dal Belvedere della Brenva (2397 m).
Veduta del Monte Bianco e del ghiacciaio della Brenva dal Belvedere della Brenva (2397 m)

Caratteristiche tecniche.
Itinerario piuttosto lungo e con dislivello notevole.
La prima parte, fino al Pavillon, si svolge su sentiero ripido, ma non difficile. La seconda, verso il Belvedere, è una traversata in progressiva salita con alcuni saliscendi, che presenta vari tratti attrezzati con corde fisse e gradini. I passaggi attrezzati sono in genere facili, tranne i primi due, più impegnativi.
Il sentiero della seconda parte è sempre ben tracciato e ben segnalato (segnavia numerati e bolli gialli).

Aspetti panoramici.
Immaginiamoci di vedere molto ravvicinato e da una mezza altezza tutto quello che si vede da Entrèves: il Monte Bianco, la Noire e la Blanche de Peuterey, il Grand Pilier d’Angle e, davanti e sotto, il ghiacciaio della Brenva.
Oltre a questo c’è anche l’ampia vista su Courmayeur e la Valdigne. Ma molto bella è anche la traversata., con l’indiscutibile emozione di trovarsi a camminare sulle pendici del colosso.

Altre informazioni

  • rapporto dislivello/distanza: 9,7%
  • n. salite: 2 (1L + 1M)
  • difficoltà escursionistica: EE
  • passaggi difficili/pericolosi: sì (attraversamento di 2 canali attrezzati)
  • tratti incerti: no
  • punti appoggio/ristoro: Pavillon
  • punti di rifornimento acqua: Pavillon
  • periodo consigliato: fine giugno – metà settembre
  • fattibilità in inverno: no
  • attrezzatura escursionistica: normale da escursionismo
  • attrezzatura trail running: normale da trail running
  • segnaletica: Sn, 20A
  • famiglia: > 10 anni
  • copertura rete mobile: presente quasi ovunque (ril. 07/2023)

Descrizione

1. Entrèves – Pavillon/Skyway (2173 m)
4,5 km / 880 D+ / 2h00′-2h30′ / 1h10′-1h25′
1 salita lunga

Dal parcheggio delle Funivie della Val Veny, passare davanti all’eliporto e prendere a Dx la stradina sterrata, che sale tra l’eliporto e l’autostrada. Scavalcata l’autostrada, la stradina confluisce in una strada sterrata da Sx, che prosegue verso NO, in direzione della Brenva. Si passa alla Sx dell’imbocco del tunnel del Monte Bianco e al bivio seguente non andare a Sx, ma continuare diritto. La sterrata procede in leggera salita su morena, tra accumuli di pietre e bassi cespugli.
Dove la montagna si impenna, la strada curva verso N (Dx), attraversa un torrente e compie un gomito ancora verso Dx (SE) in piano, fino a una baita in rovina. Subito dopo la baita, a Sx si stacca un sentiero Sn (segni gialli), molto ripido, che compie alcuni tornanti nel bosco. Dopo un traverso a Sx, il sentiero prosegue con altri tornanti su erba e cespugli. Un altro traverso a Sx porta in un canale, da cui si esce a Dx, con altri piccoli tornanti su un pendio erboso molto ripido. Un tratto in obliquo verso Dx porta in una valletta con una baita risistemata (Capanna del Pastore, 2083 m). Si prosegue con una breve salita e un lungo traverso verso Dx, che porta alla sommità del mont Frety e del Pavillon.
Superato il piazzale della Skyway, si giunge alla terrazza panoramica e al rifugio.

2. Pavillon/Skyway – Belvedere Brenva/Rochers de la Brenva (2397 m)
2,7 km / 380 D+ / 1h15′-1h30′ / 0h30′-0h45′
1 salita media

Prendere il sentiero n.20-20A, che sale sulla cresta alle spalle della stazione della Skyway. A una specie di cabina a forma di tronco di piramide tralasciare il sentiero a Dx, che prosegue in cresta. Prendere, invece, il sentiero n.20A a Sx, che procede in traverso sul fianco erboso della montagna. Superato un torrente su una passerella, si continua per ca 1,0 km, con alcuni saliscendi, fino a un piccolo spiazzo con cartello che indica l’inizio del tratto per “escursionisti esperti”. Si scende per ca 70 m a piccoli tornanti, fino al ciglio di un canale con pareti rocciose, piuttosto verticale. Con l’aiuto di corde fisse e abbondanti staffe, scendere un piccolo diedro (ca 6 m, più impressionante, che realmente difficile) e attraversare verso Dx, fino a un costone. Sull’altro lato, scendere un secondo canale, molto simile al precedente. Il sentiero prosegue in traverso con vari saliscendi (bolli gialli e ometti), superando piccoli torrenti e brevi passaggi rocciosi attrezzati, più facili dei precedenti. Dopo una pietraia, il sentiero sale in modo più deciso a piccoli tornanti in direzione di un intaglio della cresta con un ometto evidente. Un ultimo tratto in leggera discesa oltre la cresta porta a un terrazzino con parapetto, affacciato sul vallone della Brenva.

Ritorno

1. Stesso percorso dell’andata
1h00′-1h20′ / 0h30′-0h40′

Accesso

IN AUTO

Da Courmayeur, percorrere la S.St 26 verso il traforo del Monte Bianco per ca 3,0 km. Lasciare l’auto in uno dei parcheggi presso la partenza della Skyway, oppure al parcheggio delle Funivie della Val Veny.
Nei fine settimana di luglio e agosto, a causa delle lunghe code per le attese all’ingresso del traforo, è consigliabile un accesso alternativo.
Dal Municipio di Courmayeur, percorrere la S.Co per Entrèves e la Val Ferret per ca 2,0 km. Nei pressi del campo sportivo, lasciare l’auto in uno dei parcheggi prima di Entrèves. Proseguire a piedi per ca 1,3 km, passando per il centro del paese e la chiesa, fino al parcheggio delle Funivie della Val Veny.

CON MEZZI PUBBLICI

Dal Municipio di Courmayeur, prendere l’autobus della linea Circolare (Linea Blu). Scendere alla fermata “Val Veny Funivie”. Durata del viaggio 12′-15′. Attraversare il parcheggio delle funivie, in direzione della Skyway, fino quasi all’eliporto, dove si trova l’inizio dei percorsi.

Punti problematici

Da Pavillon, dopo il cartello “Sentiero per escursionisti esperti/Sentier pour randonneurs experts”, si incontrano lungo il percorso vari tratti attrezzati con corde fisse, gradini e staffe.
La maggior parte di essi è facile e non particolarmente pericolosa. Nel loro caso, le corde fisse e le staffe hanno uno scopo più che altro protettivo.
Diverso il discorso per i primi due tratti, poco dopo il cartello. Sono due passaggi all’interno di due canali rocciosi successivi, che si presentano molto simili. In entrambi, la prima parte è una discesa di ca 6 m, su paretina verticale con corda fissa e molte staffe, a cui segue una parte in traverso sul fondo del canale, con corda fissa.
Percorrendoli all’andata, tenere presente che si dovranno ripetere al ritorno. E se è vero che al ritorno le paretine si devono salire e che la salita in genere è più facile della discesa, è anche vero che al ritorno si è un po’ più stanchi.

Varianti

Da Pavillon, invece di scendere per lo stesso percorso di salita, seguire in discesa il percorso alternativo di salita che passa da La Palud.

Per tutti i dettagli consultare:
Entreves, La Palud, Pavillon-Skyway.